Il più famoso samurai della storia è senza alcun dubbio Miyamoto Musashi, che affrontò vittorioso oltre 60 duelli mortali prima di diventare un grande maestro e un grande artista. Il suo ultimo duello avvenne nel 1612 nell’isola di Ganryujima, così chiamata in onore dell’avversario da lui vinto e ucciso, Sasaki Kojiro detto Ganryu.
Particolarità uniche nello stile di Musashi erano la sua capacità di combattere con due spade contemporaneamente, e la sua abitudine di affrontare quasi tutti i duelli utilizzando solamente il bokken, la spada di legno.
La leggenda vuole che durante il tragitto in barca per recarsi a Ganryujima abbia deciso di ricavarsi un bokken dal remo di scorta per poi utilizzarlo nel duello.
Nello scontro un fendente vibrato da Kojiro tagliò la benda che cingeva la fronte di Musashi, senza però ferirlo, e la lama venne poi girata per vibrare un altro fendente dal basso: era il colpo segreto di Kojiro, detto tsubame gaeshi, con cui si diceva fosse capace di tagliare in due gli uccelli in volo. Musashi evitò il colpo con un balzo prodigioso e contemporaneamente vibrò un colpo sulla fronte di Kojiro, uccidendolo.
I film e i serial che narrano l’epopea di Musashi sono oramai innumerevoli, e tutti dedicano ampio spazio alla costruzione di quel bokken; è invariabilmente immaginato molto simile alla clava di Ercole, e ad ogni nuovo film le dimensioni aumentano. L’immagine rappresenta Toshiro Mifune nei panni di Musashi, nella trilogia dedicatagli dal regista Hiroshi Inagaki negli anni 50 del secolo scorso.
Ma se chiedessimo lumi a Musashi? L’ha fatto per noi alcuni decenni dopo il duello un suo allievo, che gli chiese una replica di quel bokken. Musashi si mise prontamente al lavoro: eccolo.
Meditate gente. Meditate…
Paolo Bottoni
Dojo Fujimae Pisa