di Gianna Alice

Gianna Alice oltre che origamista di chiara fama è anche da molti anni una praticante di Aikido. Ecco le ragioni per cui la troviamo intenta a questi piacevoli miscugli.

Premessa:

Il termine oriaiki-do fino ad ora non esisteva, è di mia creazione e spero abbia un seguito… questo tema è già stato affrontato dalla sottoscritta tempo fa, ma ora è giunto il momento di approfondirlo. Mi ha decisa a questo il fortunato incontro con P. T., Yudansha dell’Aikikai, che come me si diletta di modulari e con il quale sono subito entrata in sintonia. Quando gli ho detto che intendevo proporre l’oriaiki-do ho subito avuto il suo sostegno morale ed abbiamo condiviso alcune considerazioni; lo ringrazio quindi per il sostegno e la collaborazione.

Fatte le premesse iniziamo.

Un piccolo esempio degli origami di Gianna (1)

Che cos’hanno in comune l’aikido e l’origami?

La carta! La carta? Ma siamo matti? Che io non rientri proprio nella media delle persone normali lo si vede (me lo ha detto persino il maestro Tada tempo fa con una bella risatina… cosa che ho considerato un sommo complimento), ma questa è grossa!

Abbiate qualche attimo di pazienza e mi darete ragione addentrandovi nell’oriaiki-do.

Per iniziare provate a fare un qualunque taisabaki, quello che preferite e che pensate che vi venga meglio degli altri …

Un piccolo esempio degli origami di Gianna (2)

Lo avete fatto? Adesso rivedetevelo ad occhi chiusi concentrandovi sull’ashisabaki  (che comunque dovrebbe essere un monoblocco con il taisabaki, ma lasciamo perdere ora le disquisizioni su questo tema).

È davvero perfetto? È leggero e sicuro come quello del maestro Tada? E’ forse fluido come quello del mio maestro, Zucco? Se sì, forse vi state sopravvalutando o siete shihan… ma le vie del Signore sono infinite…

Ma insomma questa carta cosa c’entra???

La carta nell’aikido non la si piega, è invisibile ma non per questo non esiste, infatti dovrebbe essere sempre tra il tallone ed il tatami.

Parole sacrosante del maestro Tada che dice: “Tallone leggero come se sotto ci fosse un foglio di carta”.

Ora con la carta il taisabaki dovrebbe migliorare, almeno per gli origamisti che certamente non oserebbero calpestarla. Strana ricetta: per migliorare il taisabaki si può diventare origamisti…