Questa rubrica, che segue ‘Ritratti di Donne aikidoka’ e ‘L’Aikido delle Donne’ pubblicate rispettivamente nel 2021 e 2022 sempre nell’ambito del Progetto AikiDonna, raccoglie brevi testi di donne Aikidoka sul tema della pratica: riflessioni, considerazioni, motivazioni, ricordi, …
Il titolo della rubrica sottolinea come ogni donna sul tatami possa e debba mantenere la propria identità a vantaggio della pratica collettiva.
Per ogni testo è indicato il link al post pubblicato sulla pagina facebook del ProgettoAiki.
Ad introduzione della rubrica il bellissimo acquerello ‘KoshiNage’ di Anna Coppola Shobuaiki ASD di Milano
Pubblicato su FaceBook il 03 marzo 2023 a questo link.
L’Aikido è donna
di Giulia Crivelli
Kyōkan Dōjō di Salerno
Mi lavo il viso e mi strucco, mi lego i capelli e mi tolgo anelli e orecchini. Nel bianco candido del mio keikogi, salgo sul tatami. Mi sono appena spogliata di tutto ciò che la società reputa femminile, eppure sono sempre più donna.
Mentre allaccio stretta la mia hakama nuova di zecca sento l’ossigeno attraversare il mio corpo, riempie prima il diaframma, poi sale nel petto. Finalmente sono connessa al mio KI.
Dentro e fuori dal dojo ora sento il Musubi, i legami, lo scorrere del tempo.
L’Aikido mi ha dato occhi nuovi per guardare il mondo, e un cuore per amare me stessa e l’essere Donna.
Pubblicato su FaceBook il 05 marzo 2023 a questo link.
Ri-Scoprire l’Aikido
di Alessandra di Pietro
Aikido Opes ASDC di Torino
Ho cominciato a praticare l’arte dell’Aikido da un anno, all’età di 21 anni. Anche se, in realtà, conosco questa disciplina fin da bambina, grazie a mio padre.
Ricordo che da piccola lo accompagnavo spesso in palestra ed assistevo alle lezioni, provando un po’ impacciatamente a replicare le tecniche. Sono sempre stata una grande appassionata del mondo orientale, quindi sapevo dentro di me che avrei praticato un’arte marziale. E, quando ho avuto l’occasione di cominciare a praticare nella stessa palestra di mio padre con il suo maestro, l’ho colta senza pensarci due volte.
“Scoprire” l’Aikido, la filosofia su cui si fonda e ciò che la contraddistingue dalle altre arti marziali, il senso di unione che si prova durante la pratica, mi hanno fatto innamorare fin dalla prima lezione. Oltre ad avermi fatto conoscere persone meravigliose, l’Aikido mi sta aiutando a sconfiggere la mia timidezza e insicurezza; a trovare il coraggio che serve per affrontare le difficoltà che incontriamo nella vita; a crescere non solo come Aikidoka, ma soprattutto, come persona.
Il mio cammino nel mondo dell’Aikido è appena cominciato e spero tanto di poterlo continuare con la stessa passione negli anni a venire.
Mi sento di ringraziare di cuore mio padre e il mio maestro Ferdinando Silvano per essere i primi che hanno creduto in me e tutti i compagni che mi stanno accompagnando in questo cammino!
Pubblicato su FaceBook il 06 marzo 2023 a questo link.
Gyoji – La pratica continua
di Cristina Mameli
Shobuaiki ASD di Milano
L’Aikido rappresenta il perno attorno a cui organizzo i miei impegni quotidiani.
È un po’ come l’ago della bilancia che pende sempre dalla parte della pratica, la bussola che dà con certezza la traiettoria della mia giornata, impedendomi di perdermi o cadere nel maremoto degli impegni quotidiani.
Nello zen il termine Gyoji indica la pratica continua.
Questa attitudine porta ad acquisire la capacità di andare avanti, di procedere nella pratica nonostante le difficoltà, e in questo modo la pratica stessa diventa un prezioso serbatoio da cui attingere forza e fiducia per affrontare non solo l’Aikido, ma qualunque altro ambito dell’esistenza.
Per me è stato così.
Nonostante la fatica e la confusione di alcuni momenti della mia vita, è stato proprio l’Aikido, la pratica continua, la bussola, a farmi andare avanti, a superare gli ostacoli senza mai perdere la traiettoria anche quando navigavo dentro nebbie fittissime.
Ho continuato a praticare, a modo mio, anche dopo un incidente in cui avevo riportato una frattura scomposta e poliframmentata al polso.
Assistevo alle lezioni e, appena tolto il gesso, mi sono messa in un angolo, con il jo e il bokken, per cercare di recuperare un residuo di mobilità. E la pratica continua mi ha aiutato ad affrontare il lutto derivante dalla perdita di mia mamma.
Per me l’Aikido è una disciplina preziosa, che tutti dovrebbero conoscere. Non posso che dire grazie.
Pubblicato su FaceBook il 07 marzo 2023 a questo link.
Festa delle donne
di Scilla Calvi
Jiku asd di Roma
Quando si festeggia qualche ricorrenza ci si preoccupa della scelta del vestito, e noi donne abbiamo conquistato il privilegio di scegliere tra gonne o pantaloni.
La mia cara nonna non avrebbe creduto che saremmo riuscite ad avere questa LIBERTÀ
Libertà che le nostre bimbe danno per scontato, ma che in altri paesi non hanno!
Per festeggiare la Festa delle donne, quest’anno sul tatami, indosserò un Hakama cucita da me, VERDE, Verde speranza.
Speranza di un mondo libero.
Pubblicato su FaceBook il 08 marzo 2023 a questo link.
La sfida continua
di Paola Carnevale
Musubi Aikido Italia di Napoli
È nato tutto per sfida e ora è parte di me.
L’aikido è una tecnica di difesa, ma allo stesso tempo, per imparare, ti chiede di avere fiducia nell’altro, di diventare come l’acqua, fluida e pronta ad adattarti per non cadere, per ritrovare l’equilibrio.
Ti insegna ad essere sempre centrata, a lavorare con l’energia e la concentrazione, ad essere goccia che si muove nell’universo per ritrovare il se’.
Ora vado avanti con la sfida ma soprattutto con l’esplorazione di me stessa.
Pubblicato su FaceBook il 09 marzo 2023 a questo link.
Un nuovo passo
di Valeria Cianchettini
Jiku asd di Roma – Dojo Musubi
Ho iniziato a praticare aikido 8 anni fa, totalmente inconsapevole di ciò che mi aspettava, interessata alle arti marziali, senza una conoscenza approfondita, ma convinta da un amico già I dan, che da tempo mi invitava a provare.
E’ bastata la prima lezione a convicermi e a farmi iniziare la strada che percorro ancora oggi; i primi esami: mettersi a studiare “da grandi”, spronata dal maestro e dai compagni di pratica, il V kyu e poi via via gli altri.
Poi la pandemia che ha fermato tutti, proprio quando mi stavo avvicinando all’esame di I dan, un obiettivo che non avevo neanche il coraggio di sognare!
A giugno 2022 invece l’esame “mai sognato” è arrivato insieme alla grande soddisfazione di aver raggiunto un traguardo che è solo un invito a perseverare per imparare sempre di più.
Qualche settimana fa viene pubblicata l’iniziativa del ProgettoAiki #aikidonna, il mio maestro mi chiede di “studiare ancora” perché vuole che conduca io una lezione nell’ambito delle attività proposte.
Istintivamente ripenso alla mia prima lezione, quando mi sentivo fuori posto, quasi incapace di muovermi sul tatami, a ogni leva, sorriso, difficoltà che hanno contribuito a formare l’aikidoka che sono oggi, felice di compiere questo nuovo passo e grata al M° Paolo Ribichini, il mio maestro, che ha sempre creduto nelle mie capacità.
L’Aikido è un cammino senza fine in cui oggi mi ritrovo dove non avrei mai sognato di arrivare, consapevole che andando avanti arriverò dove ora non oso immaginare.
Pubblicato su FaceBook il 10 marzo 2023 a questo link.
Aikido: il mio momento
di M.C.
Coradojo asd di Cori
Cos’è l’Aikido per me?
Oltre alle definizioni istituzionali, quelle ufficiali, cos’è l’Aikido?
– arte marziale?
– tecnica di autodifesa?
– disciplina?
– armonizzazione?
Ok! Ma per me cos’è? Cosa significa?
Principalmente è il mio momento, il mio tempo tutto per me. Ma è anche un momento di condivisione con le mie sorelle e i miei fratelli aikidoki.
Quando salgo sul tatami il mio intento è migliorarmi, lì combatto le mie paure, le mie insicurezze, mi conosco.
I miei fratelli e le mie sorelle mi aiutano (qualcuno mi ricorda di respirare…) il senso di unione è molto forte.
Da quando pratico sono una donna migliore e pian piano diventerò anche un aikidoka migliore…certo ci vorrà tempo, ma la strada è bella!
Pubblicato su FaceBook l’11 marzo 2023 a questo link.
Sola
La lezione è appena finita. Scambiamo ancora qualche parola, poi usciamo dalla palestra e andiamo a cambiarci. Mi chiudo alle spalle la porta dello spogliatoio, accendo la luce e mi siedo sulla panca. Io, che sono sempre stata quella che usciva per ultima perché si fermava a chiacchierare invece che vestirsi, quando andiamo a cena insieme dopo la lezione sono sempre la prima fuori, ad aspettare loro. Non ho nessuno con cui parlare, anche solo per confrontarmi sulla lezione. Sono sempre sola.
Le cose non andavano così prima dell’anno e mezzo di chiusure, ma poi al ritorno in palestra sono rimasta sola. È passato il tempo e continuo ad esserci soltanto io. C’è qualche altra iscritta al corso, e vederle mi scalda sempre il cuore, ma vengono raramente.
Mi sento sola quando mi dicono che c’è un evento di dimostrazione e penso che dovrò andare per forza perché sennò saranno tutti uomini e la gente penserà che non ci siano donne che praticano. E poi di nuovo mi sento sola quando dobbiamo cambiarci in pubblico e io devo arrivare già con il keikogi perché so che non avrò modo di vestirmi con tranquillità.
Mi sento sola quando facciamo gli esercizi delle proiezioni più difficili e io finisco sempre a lavorare con il ragazzino di dodici anni che ha appena iniziato a praticare con gli adulti e devo convincerlo a non avere paura del tatami. E non perché io sia brava a insegnare, ma perché sono leggera e faccio meno paura.
Mi sento sola quando parlo con i maestri di come tra poco prenderò l’hakama, e poi un giorno la cintura nera, e poi forse le qualifiche per insegnare e non vedo nessuna con cui condividere il percorso.
Mi sento sola. Mi ripeto che la nostra arte marziale è accogliente verso le donne, eppure il dubbio mi sorge.
Pubblicato su FaceBook il 12 marzo 2023 a questo link.