Questa rubrica raccoglie brevi testi di donne Aikidoka sul tema della pratica: riflessioni, considerazioni, motivazioni, ricordi, … Per ogni testo è indicato il link al post pubblicato sulla pagina facebook  del ProgettoAiki.

Il Dojo è la mia casa

di Benedetta Pizzini
Yuki asd

L’Aikido è un’arte non facile da comprendere ma, se ti avvicini a questa realtà fatta anche di meditazione, rispetto di regole ferree e gerarchie secolari, esso ti ricompenserà in modi che non si possono scrivere sulle righe di un foglio.

Si dice che la casa è “dove abita il tuo cuore”.

Benedetta e Gianluigi

Ho iniziato a praticare quest’arte quando avevo solo sei anni.  Sono sempre stata circondata da grandi omoni, i miei giganti buoni.

L’aikido mi ha aiutata a capire meglio me stessa e gli altri, ad acquisire fiducia nelle mie capacità e a non fermarsi davanti alle difficoltà.

Non sono più la bambina scoordinata che undici anni fa è entrata in questo mondo e se ne è innamorata, però penso di avere ancora qualcosa di quella bambina: ogni volta che entro dentro al dojo ne resto incantata come se fosse la prima volta.

Proprio per questo credo che il posto dove più di ogni altro mi sento a CASA.

Pubblicato su FaceBook il 5 marzo 2021 a questo link.


Sono una madre aikidoka

di Aurora Maraffa
Shobuaiki ASD

Sono diventata madre lo scorso Ottobre.

Mai come in questi mesi, in questa esperienza totale che è la maternità, ho percepito come la pratica dell’Aikido mi abbia cambiata, esperienza concreta di come azione-reazione sia un binomio inscindibile.

Probabilmente un neonato è l’Uke più sincero che si possa incontrare; riceve e restituisce amplificando ogni gesto o emozione… lo specchio migliore che abbia mai visto.

Un neonato, come ogni cucciolo, è programmato per fidarsi dei segnali più primitivi che gli invia la madre, si fida del tono della sua voce, del suo battito cardiaco, dei suoi gesti.

Sa quando menti, non lasciandoti spazio per mentire a te stessa.

Sono grata all’Aikido per avermi mostrato come ognuno di noi possa imparare a gestire la dualità che sottende ogni cosa, a riconoscere le spirali che si innescano e avviluppano Tori e Uke,  ad essere una persona consapevole, a percorrere quotidianamente una “grande Via che non ha porte”.

Pubblicato su FaceBook il 9 marzo 2021 a questo link.


Aikido, meditazione in movimento

di Sonia Zahirpour – detta Divy
Shobuaiki asd

Praticare Aikido sul tatami è stata per me una vera scoperta.
Prendo dimestichezza con il mio corpo in un modo nuovo, diretto, portando attenzione ad ogni gesto mio e degli altri.
Sto imparando a cadere consapevolmente (e rialzarmi) e questo apre in me uno spazio di libertà.
Entro di solito stanca e con la testa affaticata e ne esco semplice, rigenerata e grata.
La trovo una bellissima meditazione in movimento.

 

Pubblicato su FaceBook il 11 marzo 2021 a questo link.


Cogliere la diversità

di Emilia Dado
Shobuaiki asd

Dal mio punto di vista, il vissuto sul tatami è di sicuro un apporto.

Ho tradotto l’uso della forza, con l’accogliere, entrare in relazione per poi rispondere, evitando lo scontro.
Questo aspetto, portato nella vita quotidiana, da solo, cambia gran parte di essa.
Cogliere la diversità di ognuno, riconoscerlo come valore aggiunto nello scambio.
I compagni, sempre disponibili e pronti, hanno concorso a rendere questa pratica unica per me.

Ogni medaglia ha l’altro aspetto, e scegliere cosa voler vedere, sta a noi.

Pubblicato su FaceBook il 13 marzo 2021 a questo link.


Alzarsi sempre quando si cade

di Margherita Fileni
Kenkoo asd

Ho cominciato a praticare Aikido quando avevo 7 anni e da quel momento non ho mai smesso.

 

Per me l’Aikido è sempre stato più di uno sport, fin da quando ho varcato le porte della palestra e sono salita sul tatami per la prima volta con il mio primo kimono. L’Aikido mi ha insegnato tante cose che mi serviranno per tutta la vita; come non smettere mai di provare, migliorarsi sempre, non arrendersi mai e, soprattutto, alzarsi sempre quando si cade.

Ora che sto per affrontare l’esame di terza media, mi rendo conto che ogni singolo esame di Aikido che ho affrontato mi ha aiutato a non entrare nel panico e a calmarmi

Sono passati quasi 7 anni dal prio allenamento in palestra, nonostante molte cose siano cambiate e molte altre ancora cambieranno, porterò sempre con me gli insegnamenti che l’Aikido mi ha dato e li terrò sempre nel mio cuore.

 

 

Pubblicato su FaceBook il 14 marzo 2021 a questo link.


Viva le donne

di Patrizia Corgiat
Associazione Shisei

Sono molto legata a questa foto, non solo perchè è stata scattata in occasione dell’ultimo stage a cui ho partecipato nel 2020 (Parigi, Cercle Tissier 18/01/2020), ma perchè rappresenta un gruppo di donne accomunate dalla pratica. Fiere e sorridenti, così siamo, ognuna con il proprio vissuto, e vi assicuro non banale, ma presenti e felici di essere sul quel tatami.
Chi mi conosce sa che ho sempre praticato con tutti, uomini e donne, di qualsiasi stazza o grado, senza risparmiarmi, nè preoccuparmi.
Ho però sempre apprezzato molto praticare con un’altra donna, non perchè sia più facile o meno intenso, ma perchè non ci si perde in inutili chiacchiere, non si verifica con sufficienza se l’attacco è ‘proprio come tu lo vorresti’ o se la presa è ‘forte al punto giusto’.
Ci si saluta e si parte: 4 volte uke tu e 4 volte io, cadere e rialziarsi fino a quando non si cambia tecnica. E comunque ci si corregge vicendevolmente con uno sguardo, un cenno, un movimento, una sollecitazione. Trovo questa modalità di pratica più armoniosa, quasi rilassante, e nel contempo stimolante e ricca.
Ma, non temete, continuerò a praticare con tutti!

Pubblicato su FaceBook il 15 marzo 2021 a questo link.