Federica Di Marino
Presidente del Milano Aikido Club s.s.d.
In una recente intervista un maestro di grande esperienza alla domanda “Cosa pensa delle donne in Aikido?” ha risposto “Il lato femminile in aikido è Uke”
Questa sintetica considerazione apre un immenso campo di riflessione che provo qui a sintetizzare perché possa essere punto di partenza per indagini più approfondite.
Al ruolo di uke sicuramente corrispondono delle caratteristiche “femminili” (in senso taoistico diremmo yin): subire, cedere, accogliere, lasciare spazio, proteggere il corpo, morbidezza, flessibilità… In modo opposto e complementare a tori appartengono caratteristiche “maschili” (yang): agire, condurre, penetrare, occupare lo spazio, forza, durezza….
Nella pratica dell’aikido è data agli uomini la possibilità di sperimentare queste caratteristiche femminili e, viceversa, alle donne di sperimentare quelle maschili, sia nel continuo scambio dei ruoli di tori ed uke, sia nel fluido gioco dinamico della tecnica stessa, dove uke agisce in modo maschile nell’attacco, tori in modo femminile nel tenkan, maschile nell’irimi della proiezione e femminile nell’ukemi.
Credo che poter giocare entrambi i ruoli e passare fluidamente dall’uno all’altro contribuisca a sviluppare in ognuno sensibilità, empatia, controllo del corpo e delle emozioni, autostima e creatività (come risultato di una maggiore comunicazione tra i due emisferi cerebrali).