F.S.
Jiku asd di Roma

Mia nipote mi ha domandato come mai porto le unghie corte. Per un’adolescente costantemente bombardata dalle immagini di influencer di successo, impeccabili nella cura della propria immagine mediatica, è bizzarro osservare che la propria zia si presenti con una manicure non alla moda.

Le ho spiegato che tengo le unghie corte perché pratico un’arte marziale giapponese, l’Aikido, in cui ci si afferra tra compagni. Le unghie lunghe sarebbero un intralcio alla pratica e potrebbero graffiare. La vedo strabuzzare gli occhi: deve essere proprio un’eccentrica, questa zia!

Le racconto, orgogliosa, che la mia insegnante è una donna, molto femminile. Ora mi ascolta con più attenzione.

L’immagine del corso di arti marziali diretto da un omone rude sembra essere ancora dura da scalfire, eppure è proprio da qui che potremmo ripartire per proporre alle più giovani un’immagine di donna diversa dai soliti stereotipi. La femminilità può essere declinata in tanti modi quante sono le donne al mondo. Le donne che praticano Aikido propongono una cura del corpo che non passa per l’abbellimento estetico più superficiale, ma parte dalla conoscenza della propria fisicità per poi investire ogni ambito dell’essere.

Mostro a mia nipote il video di un seminario, vede alcune aikidoka muoversi leggere sul tatami.

“Sono eleganti”, mi concede. Segno un punto a mio favore, sperando un giorno di convincerla ad unirsi a questo gruppo di donne di tutte le età che sudano, faticano insieme, si ritrovano spettinate e felici a condividere un percorso.