Al nastro di partenza le attività sportive dilettantistiche. All’insegna della sicurezza.
di Fulvio Gagliano
Il mondo delle attività sportive è al nastro di partenza per l’inizio della stagione 2020/2021. Buona parte delle associazioni hanno iniziato a divulgare i propri palinsesti con orari e giorni dedicati alle singole discipline praticate ed offerte.
Il trascorso lockdown dovuto al Covid 19 ha letteralmente tranciato questo settore appena ripartito lo scorso maggio e poi nuovamente interrotto o quasi nei mesi del “solleone”. Grazie all’intervento del CONI moltissimi addetti ai lavori hanno potuto beneficiare delle indennità economiche previste dai Decreti Legge emessi durante il lockdown. Le strutture sportive, sotto forma di Associazioni sportive e Società sportive, hanno altrettanto beneficiato dei finanziamenti messi a disposizione dalla Società Sport e Salute SpA.
Da non dimenticare anche la possibilità di usufruire del credito d’imposta per le locazioni che ha sgravato del 60% le stesse potendone beneficiare in compensazione su altri oneri fiscali.
Non grandi e ingenti somme, ma sicuramente forme di supporto economico patrimoniale che hanno potuto lenire in qualche modo il gravosissimo periodo di chiusura obbligatoria imposta dal Governo Nazionale.
Ma ora è tempo di ripartire, e comunque non è dato dimenticare o mettere “sottogamba “ che l’Italia è ancora in regime di emergenza sanitaria fino a tutto il 15 ottobre 2020. Questo sta a significare che tutte le norme di contenimento e di tutela dalla e per la pandemia Covid 19 sono vigenti e devono essere rigidamente osservate come da protocolli sanitari e di comportamento stilati dal Ministero e dai vari Enti di promozione Sportiva.
Al momento nessuna limitazione stretta è imposta nel mondo sportivo, a eccezione di qualcuna riferita a determinate discipline “di massa”, ma è opportuno che ogni singola struttura sportiva , sulla scorta delle linee guida generali, adotti specifici documenti di valutazione di rischio(DVR) predisposti da professionisti in materia, alfine di tutelarsi e tutelare ogni possibile fruitore.
Il documento di valutazione di rischio (DVR) è come una “roadmap” che stabilisce esattamente per ogni singola specifica attività posta in essere all’interno di una specifica struttura, quali e quanti accorgimenti vanno seguiti alfine di rispettare le norme di sicurezza generali e quelle sanitarie.
L’attività di controllo, affinché quanto contenuto nel DVR venga rispettato, è affidata al Responsabile della Sicurezza, che a sua volta va identificato tra le cariche direttive dell’associazione o società sportiva o – per chi volesse – nominato come soggetto esterno avente i requisiti per assolvere a tale compito.
Ad ogni buon fine è bene non dimenticare che l’attività di vigilanza sul rispetto delle linee guide e norme anti contagio sarà verificata dalle autorità preposte a tale ruolo (Ispettori sanitari, Carabinieri e Polizia locale ed altre forze dell’ordine in pattugliamento sul territorio).
Per il mancato rispetto delle linee guide e norme anti contagio sono previste pesanti sanzioni amministrative e la chiusura temporanea della struttura. In alcuni casi specifici è prevista la segnalazione all’autorità giudiziaria del soggetto preposto e obbligato alla sorveglianza e ove la violazione comporti particolari responsabilità è prevista come massima sanzione la chiusura e sequestro della struttura accertata.
Diciamo che ponendo in essere alcune accortezze e seguendo esatti modi di comportamento e programmazione delle attività sportive, la pratica potrá ricominciare e andare a pieno regime, dalla più piccola alla più organizzata e grande.
È evidente che determinate discipline per le quali sono previsti specifiche attrezzature, ad esempio il “tatami” per alcune arti marziali, bisogneranno di più attente e idonee misure di prevenzione. Ecco perché il DVR diviene uno strumento, più che utile, indispensabile per una corretta profilassi da seguire e non disattendere.
A tal proposito, visto che inevitabilmente il rispetto di determinate prassi corrisponde a oneri e costi da dover sostenere, sono previsti appositi contributi per le spese di sanificazione e l’acquisto di materiali per l’igienizzazione e quant’altro necessario, richiedibili tramite i canali ministeriali. È consigliabile anche qua rivolgersi a professionisti in materia come i commercialisti.
Altre due precauzioni vanno ricordate, una consuetudinaria ma non per questo meno importante, l’altra legata alla situazione contingente: ogni praticante per potere accedere alle strutture dovrà presentare o avere presentato un certificato medico per uso sportivo non agonistico a cui va abbinata in questo periodo una auto certificazione del tipo di quella che si usa per i viaggi, attestando di non essere a sua conoscenza affetto da covid-19 né di presentarne i sintomi, e di non essere incorso in situazioni a rischio.
Sicuramente non sarà un avvio semplice, ma la voglia ed il desiderio di ripartire, se pur in sicurezza, riusciranno a prevalere su tutto, e questa è la cosa importante.
Fulvio Gagliano
Commercialista Revisore Legale
Hikari Dojo Palermo