di Shigenobu Okumura, Hombu Dojo shihan (1922-2008)

Da THE AIKIDO

(versione in inglese di Aiki Shinbun, pubblicazione periodica dell’Hombu Dojo)

Sho Shin fun bo: Non dimenticare la mentalità del principiante Calligrafia di Bruno Brugnoli

Nello studio dell’aikido come di qualsiasi altra disciplina, la maggior parte dei principianti smette di studiare lungo la via. E’ una realtà che meno del dieci per cento dei principianti continui gli studi fino ad ottenere il grado di cintura nera. Dispiaciuto di una tale situazione, mi sono fatto una regola di parlare a tutti i principianti della famosa frase di Motokiyo Seami: «Non dimenticate la mentalità del principiante».

Motokiyo Seami (1363-1443) era un attore del teatro Noh, secondo direttore della scuola Kanze. Rialzò lo stato del Noh fino al livello delle arti belle. La frase che ho citata è in un suo libro. Seami stesso interpretò quella frase in tre modi.

Il primo corrisponde a quanto viene usualmente inteso e, cioè, che lo stato mentale in cui si è iniziato uno studio non dovrebbe essere dimenticato anche quando si è stati promossi ad alti gradi. Il secondo è che nella ricerca della verità ci si dovrebbe sentire principianti per tutta la vita. Chi intraprende una sincera ricerca, per quanto avanzata possa essere la sua tecnica, si considera ogni giorno un principiante e non smette mai di allenarsi. Il terzo, come conseguenza dei precedenti, indica che quanto si è appreso deve essere assimilato con carne e sangue così che la tecnica più appropriata possa essere eseguita immediatamente quando è necessario.

Credo che si possa dire lo stesso anche della pratica dell’aikido. Solo sforzi incessanti sono necessari per poter attuare i propositi che si avevano agli inizi. Andare avanti, un passo alla volta, senza interruzioni, rinunce o frettolosità. Continuità è forza. Mai smettere di allenarsi anche durante una crisi, ma continuare lo stesso. Quando il modo di pensare cambia, bisogna escogitare un nuovo tipo di pratica.

Sho Shin. Mantalità di principiante

Uno degli allievi di Basho, il maestro di haiku, disse una volta: «Sono diventato stanco del mio io di ieri». Per chi attraversa una crisi queste parole acquistano un significato speciale. Chi continua a praticare quotidianamente si considera piccolo ed insignificante. Invece chi ha smesso di progredire si ritiene un perfetto maestro. La presunzione di chi ha smesso di progredire si paleserà anche nella vita quotidiana. Per quanti progressi si possano fare, se non si è insoddisfatti del proprio vecchio io non c’è speranza di raggiungere una vera grandezza in qualsiasi oggetto di studio.

Il grande maestro di spada Miyamoto Musashi dice la stessa cosa nel suo «Libro dei cinque anelli»: «Oggi ho sconfitto il mio io di ieri. Domani sconfiggerò i miei errori, e poi, giorno dopo giorno sconfiggerò la mia abilità».

Per coloro che praticano l’aikido le parole dei maestri del passato sono una inestimabile guida nella pratica e nell’allenamento. Dobbiamo conservare la mentalità del principiante, essere sempre insoddisfatti del nostro vecchio io e sconfiggere ogni giorno l’io di ieri.

 

 

 


Solo che lo vogliamo, ogni nostro ingresso nel dojo può essere l’inizio di una nuova avventura verso l’ignoto, oltre i nostri confini.